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"Quando un nido di vespe viene scosso da un pericolo, rimane lì, attaccato alla sua natura e suoi abitanti riparano i danni e sono solo un po' agitati. Era così la Parigi di quei giorni, la stessa città con le stesse persone, con una consapevolezza differente, dopo essere stati scossi con violenza, quella di vivere pensando al modo di riportare le cose allo stato "normale". Parigi c'era nonostante tutto, riempiva le linee della metro e tutti i luoghi pubblici che potevano sembrare pericolosi: dalla bottega del kebab agli starbuck, tutto si muoveva di giorno e si illuminava la notte. Parigi c'era insomma, non si era mai fermata neanche dopo il 13 novembre 2015 e nei giorni che seguirono."